martedì 2 luglio 2013

Rete: lo specchio imperfetto

Dire che esiste una connessione diretta tra identità off line e on line non significa sostenere che mentre  ci troviamo in rete siamo uguali alla nostra versione “disconnessa”. Regole, possibilità e strumenti disponibili su Internet sono infatti notoriamente differenti da quelli consentiti dalla vita di tutti i giorni tra casa, ufficio, scuola e altri ambienti fisici: anonimato, assenza del corpo, comunicazione testuale, disinibizione e autoapertura sono alcune tra le principali caratteristiche che differenziano la vita on line dall'altra.
Avendo trasferito o duplicato esigenze, desideri e comportamenti dal mondo fisico a quello virtuale, gli utenti della rete hanno adattato tutti i propri contenuti al contesto digitale e nel farlo - per la prima volta nella storia, considerando che Internet è a disposizione di tutti dalla metà degli anni 90 del secolo scorso - a volte elaborano forme di comportamento apparentemente esagerate ed estreme rispetto alle omologhe forme off line.  Questo pare avvenire soprattutto per quel che concerne i nativi digitali. Per esempio, l’analisi di una stanza di chat (Smahel, 2007) ha mostrato che nelle conversazioni esistono: un rimando ad argomenti sessuali per ogni minuto, due dichiarazioni di identità nella stessa unità di tempo e due ricerche di partner ogni 60 secondi.
On line le differenze di genere tra adolescenti sono in parte rispettate e in parte sovvertite. In chat, per esempio, le femmine cercano partner più spesso dei maschi. Sui blog ragazzi e ragazze sono pari in quanto a utilizzo di linguaggio aggressivo e passivo (Huffaker, 2005), e diventa falso il luogo comune secondo cui il primo si addice maggiormente ai maschi e il secondo le femmine.
E' bene ribadirlo, dunque: tra la versione off line e on line di uno stessa persona, in particolare di uno stesso adolescente, esiste una forte connessione ma non una copia comportamentale.

Nessun commento:

Posta un commento