lunedì 2 settembre 2013

"Mi piace". Basta un clic e il cervello si accende (nella zona delle dipendenze).


Quando qualcuno clicca "Mi piace" sotto un tuo post o una tua foto, senti quel piccolo frizzicorino, una specie di principio di entusiasmo, una minipaccasullaspalla, un "bravo!" che si manifesta da qualche parte della mente? E' il sistema di ricompensa acceso dai centri dopaminergici del tuo cervello che si è messo in moto. E a seconda della forza di questa risposta cerebrale, è possibile predire quanto tempo e quanto impegno spenderai prossimamente sul social network di riferimento.

Dar Meshi della Freie Univeritat di Berlino ha confrontato le immagini funzionali del cervello di 31 utenti Facebook mentre  accoglievano i like in arrivo e ha trovato una correlazione significativa tra l'intensità dell'attivazione del rewarding system  (nucleus accumbens, zona tegmentale-ventrale, cervello antico) e il prosieguo dell'attività di socializzazione e condivisione sulla rete.

Questo induce almeno due riflessioni da verificare nel tempo.

1- Poichè il sistema di ricompensa e i suoi problemi di inibizione funzionale sono coinvolti fortemente nella generazione di dipendenze da sostanze, alcol, sesso, gioco, è lecito attendersi che in soggetti geneticamente o neurologicamente predisposti, ogni like sia una dose verso un'ipotetica dipendenza.

2- Poichè dati empirici e ricerche confermano che le dipendenze sono spesso fenomeni trasversali (gioco-sostanze, gioco-sesso, sesso-sostanze) e anche alternabili (cesso con le sostanze attacco col gioco o passo dall'una all'altra), è ipotesi lecita che una dipendenza da socialità on line possa sostituirsi al consumo di sostanze (per esempio giustificando un decremento dei consumi nella popolazione di nativi digitali, insieme alla crisi economica), o aggiungervisi (istituendo una sorta di socialità compulsiva in cui la chimica cerebrale è modificata sia dagli agenti esterni che da quelli interni in sinergia). Terreno di ricerca.

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